Appuntamento a domani per l’ultima tappa, la numero 18: Verona (Cronometro delle Colline Veronesi) Tissot ITT.
Passo Fedaia, 28 maggio 2022 - Quando si dice finire in bellezza. Dove bellezza sta per i luoghi, i monti, le salite, il paesaggio; e anche per l’intensità ciclistica della penultima tappa del Giro-E, l’ultima in montagna.
La tappa Alleghe – Marmolada (Passo Fedaia)
Nel disegnare il percorso del Giro d’Italia 2022, Mauro Vegni ci è andato giù pesante con le salite. È stato un giro tosto, con un dislivello altimetrico importante e tante cime extra ordinarie. Quest’infilata di perle si conclude, oggi, con l’ultima tappa di alta montagna, arrivo sulla Marmolada, a Passo Fedaia. Sono 2.100 metri di dislivello, non un’infinità (ricordiamo i 3.100 metri di dislivello del Blockhaus), ma qui concentrati in soli 36 chilometri. Una salita terribile, con tanti tornanti che non finiscono mai, che chiederà ai ciclisti elettrici motivazione, determinazione e gambe. Oltre che batterie cariche, naturalmente. Su questa salita si deciderà, forse, la Corsa Rosa – o forse sarà domani, nella crono di Verona. Di certo, una salita come il Fedaia, che per i professionisti arriva dopo la Cima Coppi 2022 e cioè il Passo Pordoi (opportunamente evitato dal Giro-E), è una di quelle in cui un professionista, se va in crisi, può perdere due o tre minuti, e abbiamo detto tutto.
Speriamo, piuttosto, che i partecipanti del Giro-E si siano dedicati un poco alla piccola Alleghe, città di partenza dell’odierna tappa. Si affaccia su un lago, formatosi per la caduta di una frana dal monte Piz nella seconda metà del Settecento. È luogo votato alla montagna: partendo da qui si possono raggiungere i rifugi del gruppo del Civetta, e godere di una vista mozzafiato. Dal punto di vista della sostenibilità, seguendo la vocazione naturale del territorio e l’abbondanza di acqua cristallina che scende dalle pendici dolomitiche in disgelo, il Comune ha realizzato tre centraline idroelettriche capaci di produrre 2,4 MW di energia interamente utilizzata per l’illuminazione pubblica locale e per l’alimentazione dello stadio del ghiaccio. I principali edifici pubblici sono stati dotati di impianti fotovoltaici e pannelli solari termici, mentre nei prossimi mesi saranno disponibili alcune colonnine di ricarica elettrica per i veicoli.
Il personaggio del giorno – Daniele Colli
Ex pro, con una carriera durata molte stagioni (2005-2017), Daniele Colli è uno dei capitani “eccellenti” del Giro-E 2022, che con la loro attitudine al grande ciclismo, i loro ricordi e racconti, i consigli sul come pedalare, stare in gruppo, gestire la batteria, rappresentano il sale su questo evento.
“La manifestazione è in grande crescita, facciamo fatica a invitare gli ospiti perché siamo sempre pieni. Il format è stato capito e piace molto. Transitare sulle strade e sul traguardo poco prima dei professionisti è sempre un’emozione. Le bici nelle ultime edizioni sono migliorate come peso e come potenza, e quasi ogni squadra ha una sua bici, cosa molto interessante dal punto di vista tecnico. Anche gli sponsor sono super contenti. Io avevo già partecipato con il team Toyota, ma pedalando solo nei fine settimana. Quest’anno sono il capitano del team New Holland-Raspini, e quindi lo faccio tutto. Tra l’altro, da professionista sono partito due volte per il Giro d’Italia, ma non l’ho mai terminato; quest’anno lo farò. È bello perché non è solo ciclismo: è cultura, territorio, enogastronomia. Ma non è una passeggiata. Nella tappa di Torino era molto caldo e abbiamo sofferto tutti. L’altro giorno, con oltre 2mila metri di dislivello, quasi tutti hanno avuto problemi di batteria. Sono qui perché c’è un bello spirito. Per trent’anni ho fatto una fatica boia in bici, 600 mila chilometri in sella, oggi amo il ciclismo se mi fa divertire, stare bene, bere la birra all’hospitality dopo la tappa. Infatti, ti dico che se mi chiedessero di fare tre salite dure con la bici muscolare, non ci andrei”.